Linguetta #143 / Un confronto fra i participi passati 'perso' e 'perduto' è l'occasione per capire che perdere è un po' come cadere, e che ogni volta serve a imparare.
Un bellissima riflessione. Mentre leggevo le indicazioni bibliografiche, che presto andrò ad approfondire, mi veniva in mente un bellissimo testo che sto leggendo, ‘Dizionario segreto d’infanzia’, di Arianna Giorgi Bonazzi, Topipittori, un racconto magico del potere del suono delle parole che si costruiscono nella mente di un bambino. E mi è sembrato interessante poterlo aggiungere. Grazie
Grazie Ester! Sai che questo libro me l'ero proprio perso: cerco di recuperarlo subito, anche perché la tua descrizione mi ha già fatto brillare gli occhi.
Mi hai fatto venire in mente che ad esempio i francesi non ce l’hanno questa sfumatura perso/perduto, loro hanno “perdu” o piuttosto “manquè” (j’ai manquè le train). Ma sopratutto hanno il PAIN PERDU, il pane perduto, un dolce campagnolo che io adoro (pane secco bagnato nel latte, burro e zucchero tostato in padella).
Tra l'altro mi ha scritto poco fa mia mamma, dicendomi: "Ho letto la Linguetta e volevo dirti che c'è anche il coin perdu, che è un vino rosso. Mi ricordo che l'ho visto nel film 'Un'ottima annata' con Russell Crowe e Marion Cotillard". Perfetto: ci si può perdere bevendo e mangiando 😄.
Mi risuona tantissimo questa linguetta, è arrivata proprio al momento giusto. Spesso ho pensato di essermi perduta, e invece stavo solo imparando. Continuerò così 💕
Un bellissima riflessione. Mentre leggevo le indicazioni bibliografiche, che presto andrò ad approfondire, mi veniva in mente un bellissimo testo che sto leggendo, ‘Dizionario segreto d’infanzia’, di Arianna Giorgi Bonazzi, Topipittori, un racconto magico del potere del suono delle parole che si costruiscono nella mente di un bambino. E mi è sembrato interessante poterlo aggiungere. Grazie
Grazie Ester! Sai che questo libro me l'ero proprio perso: cerco di recuperarlo subito, anche perché la tua descrizione mi ha già fatto brillare gli occhi.
Mi hai fatto venire in mente che ad esempio i francesi non ce l’hanno questa sfumatura perso/perduto, loro hanno “perdu” o piuttosto “manquè” (j’ai manquè le train). Ma sopratutto hanno il PAIN PERDU, il pane perduto, un dolce campagnolo che io adoro (pane secco bagnato nel latte, burro e zucchero tostato in padella).
Grazie Pietro per la dolce scoperta, non l'avevo mai sentito il 'pain perdu'. Mi toccherà fare un salto al di là delle Alpi per un assaggio 😆.
Tra l'altro mi ha scritto poco fa mia mamma, dicendomi: "Ho letto la Linguetta e volevo dirti che c'è anche il coin perdu, che è un vino rosso. Mi ricordo che l'ho visto nel film 'Un'ottima annata' con Russell Crowe e Marion Cotillard". Perfetto: ci si può perdere bevendo e mangiando 😄.
Solo per dire che sabato sono andata a vedere Hitman al limite, nell' ultima sala che ce l' aveva e all' unico spettacolo possibile. Meno male!!!
Proprio uno di quei film che ti fanno sentire tutto il piacere di stare dentro una sala del cinema.
Mi risuona tantissimo questa linguetta, è arrivata proprio al momento giusto. Spesso ho pensato di essermi perduta, e invece stavo solo imparando. Continuerò così 💕
Mi fa piacere Monja, anche per me è così. Sono convinto che spesso basta dire le cose, quanto meno per sapere che non si è solə.