Quanto
Scatoline #17 / Contiamo e misuriamo il mondo, usando la parola 'quanto' per definire le dimensioni delle cose. Vediamo come con Donata Columbro e Isotta Santinelli.
Ehilà, eccomi con una nuova puntata delle Scatoline x Linguetta!
Nell’albo illustrato La cosa smarrita di Shaun Tan (traduzione di Marco Ruffo Bernardini) c’è una creatura che non si capisce bene chi o cosa sia, che entra nella vita di una famiglia e viene compresa soltanto da un bambino: si tratta di un libro-mondo che ibrida tavole da fumetto con una cornice di sfondo piena di dati, numeri, formule matematiche.
Ed è come se ci dicesse che il mondo è informato di matematica e fisica, che anzi le cifre costituiscono il mondo.
Veniamo al mondo per capire com’è fatto e ci cerchiamo un senso, compiendo due azioni: nominare e contare.
Siamo esseri onomaturghi e misuratori.
Misuriamo con la parola, più precisamente con una parola che a seconda delle volte ha funzione diversa: aggettivo, pronome, avverbio, sostantivo. E la parola è QUANTO.
Quanto manca?
Quanto dura?
Quanto ami?
Quanto è grande?
Quanto pesa?
In ogni domanda c’è il nostro tentativo di contare e misurare per sapere quali sono i confini di cose, sentimenti, persone.
O come dice bene
con le parole a tutta pagina della Scatolina:L’unità minima
In fisica il quanto è la parola che viene usata per indicare la quantità indivisibile, cioè la più piccola quantità di energia scambiabile tra due corpi.
Nella parola ‘quanto’ sta racchiusa l’unità e allo stesso tempo la possibilità dell’infinita somma di quanti.
Quanto è uno e tanto.
E in questo universo umano di potenzialità, ci servono le unità di misura per mettere insieme cose simili, e poi contarle a seconda della loro categoria: due litri di succo, tre chili di pane, quattro albicocche, cinque supereroine, sei metri di strada.
Misurare ci aiuta a vedere le differenze tra le cose, ma a volte un ‘quanto’ può anche non bastarci, se dobbiamo quantificare le cose che ci portiamo dentro.
Allora, è come nell’albo illustrato L’orso che non c’era di Oren Lavie e Wolf Erlbruch (traduzione di Silvia Manfredo), quando l’Orso si rivolge al Pinguino e inizia a contare i fiori:
“Un fiore…
due fiori…
fiori rossi…
fiori blu…
fiori grandi…
e…
Bellissimi fiori!”
E concluse:
“Ci sono esattamente
Bellissimi fiori
attorno a quest’albero”.
Espandere il quanto
La materia che ci compone è questione di quanti, che conteniamo in due forme: di corpi tangibili e di domande intangibili. Possiamo misurarci e misurare le cose in modo discreto, ma anche in modo continuo, per osservare i mutamenti.
In ogni caso, significa espandere quello che sapevamo, che è quello che cerchiamo di fare anche con i tre consigli di lettura, visione, ascolto di Donata Columbro e Isotta Santinelli.
Donata Columbro1
Dare i numeri di Tim Harford (traduzione di Elena Balzano), per capire come leggere i dati che vediamo e leggiamo ogni giorno;
mentre per i più piccoli (ma anche per chi ama gli illustrati) consiglio Unico nel suo genere. Una storia sul raggruppare e classificare di Neil Packer (traduzione di Sara Saorin). Un libro pluripremiato e stupendo da sfogliare.
Coded Bias, documentario del 2020 diretto da Shalini Kantayya sulla storia di Joy Buolamwini e i bias nei dati e negli algoritmi (sta su Netflix);
più il film Il diritto di contare di Theodore Melfi (2017), basato sulla storia vera della matematica Katherine Johnson, di Dorothy Vaughan e Mary Jackson, che lavoravano come “calcolatrici” alla NASA. Ottimo anche per i più piccoli (dagli 8 anni). Si vede su Disney+.
Einstein on the Beach: Knee Play 1 di Philip Glass.
Isotta Santinelli2
Come consiglio di lettura mi adagio senza ritegno né vergogna sul classico, e aggiungo Giacomo Leopardi con la lirica L’infinito.
Hunter x Hunter, serie anime del 1999 tratta dal mio shonen manga preferito: per accedere a un potere, ai personaggi è richiesta una condizione, e più quella condizione è limitante per il personaggio stesso, più il potere che questo può ottenere sarà maggiore. Sostanzialmente: quanto sei disposto a sacrificare per ottenere quello che vuoi? In Italia si riesce a trovare solo la versione del 2011, su Netflix.
labour di Paris Paloma, in cui il testo riflette su quanto sia giusto essere, anche in questo caso, disposti a sacrificarsi per l’altro in un rapporto.
P.S.
I consigli musicali li trovate riuniti in una playlist su Spotify che si popola di due canzoni ogni due settimane: si chiama Scatoline x Linguetta, ma ci aggiungo pure i consigli di chi legge questa newsletter – scrivetemi pure nei commenti o via mail.
Mi sa che è tutto, noi ci vediamo alla prossima Scatolina!
Che uscirà venerdì 18 luglio, alla scoperta della parola RIBELLE, scritta da Luca Starita e illustrata da Gianni Puri.
Donata Columbro è giornalista, divulgatrice e scrittrice. Su Instagram la trovate come @donatacolumbro. Ma pure qui su Substack con la newsletter Ti spiego il dato.
Isotta Santinelli è illustratrice. Su Instagram la trovate come @isotta_snt.