Linguetta #105 / Che usiamo taccuini di carta o file digitali, prendere appunti ci serve per fissare le cose, capirle meglio, mettere ordine, tracciare mappe per il futuro.
Mi ricordo (che inizio da anziano) quando Twitter era appena nato e sembrava di essere al centro di una bella conversazione. Ora ritrovo quello stesso gusto qui su Substack
Grazie di cuore Sabrina! Io prendo appunti un po' ovunque: taccuini per le cose volanti, app ColorNote sul cellulare, canali privati su Telegram, file word sul pc, estensione Annotate & Capture nel browser, oltre ovviamente a sottolineature e post-it nei libri.
Per leggere (e sottolineare) gli ebook uso Icecream, ma un giorno mi piacerebbe sistematizzare tutte le annotazioni online, magari provando ReadWise e Obsidian. È tutto un divenire.
Le note, una mia ossessione/passione alla quale dovrò dedicare qualche parola prima o poi. Magari inizio da queste, e cioè: dal mio rapporto pigro (un tempo) e ora molto più attivo, specie da quando il poterle prendere ovunque e soprattutto il poterle centralizzare (e poi consultare, in qualsiasi luogo e momento, avendo una connessione) mi ha tolto qualsiasi alibi per non farlo.
Da diversi anni uso Notion. Con i suoi limiti (soglia di accesso non proprio bassa) e le sue potenzialità (la flessibilità), mi ha portato poco alla volta ad annotarvi qualsiasi cosa: dai progetti a cui lavoro ai libri che leggo (con relative note, avendo ogni libro una scheda relativa), ai film che vedo, ai podcast che ascolto. In Notion annoto idee casuali che resteranno orfane, salvo articoli che mi sembrano interessanti e che probabilmente non leggerò mai, memorizzo luoghi da visitare e mostre da vedere.
Con il tempo mi sono reso conto che non stavo prendendo semplicemente note: stavo disegnando una mappa della mia mente. Confusa e senza strade ma con i luoghi i laghi le città e i mari. Mancano le strade o ce ne sono solo alcune. In altri casi ci sono solo sentieri che li collegano, in altri no, sono come isole separate dal mare. Eppure so che sono collegate in qualche modo, anche se non conosco il modo.
Per certi versi sto lavorando per un padrone che non conosco (sempre la mia mente, nei suoi recessi più nascosti) che mi ha ordinato di fare, segnare, annotare, ricordare. E allora accatasto materiali, fiducioso che un giorno ci sarà un modo per tracciare linee fra quei punti e trovare un senso al tutto. Per ora esploro il territorio e so che lo sto illuminando poco alla volta, anche se non ne vedo i confini e non posso vederlo mai nella sua interezza ma alla fine so che lo sto facendo perché sto segnando il mio ritratto mentale. Tenuto assieme dal diario quotidiano, che è l'unica trama che collega questi punti, attraverso link interni, rimandi a questo e quello, collegamenti.
Grazie Martino per questa nota di commento, che è gia un mini Pensiero Lungo. Bellissima la cosa che dici sulla consapevolezza di stare disegnando la mappa della tua mente: wow, non ci avevo mai pensato.
Ed è proprio come avere un omino dentro al cervello che detta il percorso da seguire, senza però sapere bene quale sarà la mappa che ne risulta (o forse sì, forse l'omino è l'inconscio, che probabilmente è consapevole di cose che lo stato di coscienza non sa).
È un'esplorazione che continuo pure io, ogni giorno, fermando su carta e in digitale tutto quello che riesco a fermare, per capire se gli arcipelaghi di idee/storie/progetti che creo porteranno poi a qualcosa di definito.
Mi ricordo (che inizio da anziano) quando Twitter era appena nato e sembrava di essere al centro di una bella conversazione. Ora ritrovo quello stesso gusto qui su Substack
Ricordo anch'io quando Twitter era un luogo tranquillo e utile per parlare. Speriamo che Substack lo rimanga.
Bellissima newsletter! So che qui la riflessione su appunti e note è più ampia, ma sugli strumenti per prendere appunti? Che ne pensi? Quali utilizzi?
Grazie di cuore Sabrina! Io prendo appunti un po' ovunque: taccuini per le cose volanti, app ColorNote sul cellulare, canali privati su Telegram, file word sul pc, estensione Annotate & Capture nel browser, oltre ovviamente a sottolineature e post-it nei libri.
Per leggere (e sottolineare) gli ebook uso Icecream, ma un giorno mi piacerebbe sistematizzare tutte le annotazioni online, magari provando ReadWise e Obsidian. È tutto un divenire.
Le note, una mia ossessione/passione alla quale dovrò dedicare qualche parola prima o poi. Magari inizio da queste, e cioè: dal mio rapporto pigro (un tempo) e ora molto più attivo, specie da quando il poterle prendere ovunque e soprattutto il poterle centralizzare (e poi consultare, in qualsiasi luogo e momento, avendo una connessione) mi ha tolto qualsiasi alibi per non farlo.
Da diversi anni uso Notion. Con i suoi limiti (soglia di accesso non proprio bassa) e le sue potenzialità (la flessibilità), mi ha portato poco alla volta ad annotarvi qualsiasi cosa: dai progetti a cui lavoro ai libri che leggo (con relative note, avendo ogni libro una scheda relativa), ai film che vedo, ai podcast che ascolto. In Notion annoto idee casuali che resteranno orfane, salvo articoli che mi sembrano interessanti e che probabilmente non leggerò mai, memorizzo luoghi da visitare e mostre da vedere.
Con il tempo mi sono reso conto che non stavo prendendo semplicemente note: stavo disegnando una mappa della mia mente. Confusa e senza strade ma con i luoghi i laghi le città e i mari. Mancano le strade o ce ne sono solo alcune. In altri casi ci sono solo sentieri che li collegano, in altri no, sono come isole separate dal mare. Eppure so che sono collegate in qualche modo, anche se non conosco il modo.
Per certi versi sto lavorando per un padrone che non conosco (sempre la mia mente, nei suoi recessi più nascosti) che mi ha ordinato di fare, segnare, annotare, ricordare. E allora accatasto materiali, fiducioso che un giorno ci sarà un modo per tracciare linee fra quei punti e trovare un senso al tutto. Per ora esploro il territorio e so che lo sto illuminando poco alla volta, anche se non ne vedo i confini e non posso vederlo mai nella sua interezza ma alla fine so che lo sto facendo perché sto segnando il mio ritratto mentale. Tenuto assieme dal diario quotidiano, che è l'unica trama che collega questi punti, attraverso link interni, rimandi a questo e quello, collegamenti.
Intanto continuo a scrivere. E ad annotare.
Grazie Martino per questa nota di commento, che è gia un mini Pensiero Lungo. Bellissima la cosa che dici sulla consapevolezza di stare disegnando la mappa della tua mente: wow, non ci avevo mai pensato.
Ed è proprio come avere un omino dentro al cervello che detta il percorso da seguire, senza però sapere bene quale sarà la mappa che ne risulta (o forse sì, forse l'omino è l'inconscio, che probabilmente è consapevole di cose che lo stato di coscienza non sa).
È un'esplorazione che continuo pure io, ogni giorno, fermando su carta e in digitale tutto quello che riesco a fermare, per capire se gli arcipelaghi di idee/storie/progetti che creo porteranno poi a qualcosa di definito.
In ogni caso, anch'io, vado avanti ad annotare.
Buone annotazioni allora!
🤗 grazie a te Andrea!