Parola
Scatoline #16 / La parola è un nucleo di suoni che ci serve per dare senso al mondo e comunicare con le persone. Vediamo com'è fatta insieme a Vera Gheno e Alec Trenta.

Ehilà, eccomi con una nuova puntata delle Scatoline x Linguetta!
Quando ero piccolo sognavo che da grande avrei avuto stanze riempite di costruzioni Lego, di ogni tipo e formato. Anche se non è andata così, alcuni dei miei ricordi più belli sono scene in cui costruivo le Lego, con mio fratello e i miei genitori.
Lego è la contrazione del danese leg godt, che significa ‘gioca bene’.
E che che cosa sono le parole se non il più bel gioco che possediamo, pezzetti che possiamo incastrare l’uno con l’altro per formare pensieri, definire cose, disegnare storie.
La cosa bella delle Lego è che potevi seguire le istruzioni e vedere comparire uguale uguale quello che c’era sulla scatola; però potevi anche usarle come volevi, mischiandole per fare uscire la tua costruzione personale.
Con la lingua possiamo montare e smontare storie inventate, ogni volta diverse: usando lettere per formare parole, e parole per formare discorsi.
Lo dice benissimo Vera Gheno con le parole a tutta pagina della Scatolina.
Oltre la parola
Nel corso del tempo abbiamo scoperto sempre più specie che abitano il pianeta, e continuiamo a farlo; così come possiamo scoprire lingue isolate in piccole comunità e lingue antiche da decifrare.
Ma allo stesso tempo inventiamo lingue artificiali (come il Klingon, il Dothraki, il Syndarin, il Na’vi) per immaginare sempre nuovi mondi.
La lingua è un’arte combinatoria con cui dare significato alle cose.
Combiniamo le parole usando lettere che stanno dentro un alfabeto, che traduce così in segno visibile la lista di suoni (fonemi) che ogni lingua ha a disposizione.
Anche se alcuni suoni, per essere tradotti nello scritto, hanno bisogno a volte di due lettere (come in italiano GN e GL); o magari suonano diversamente, pur corrispondendo alla stessa lettera (come per Z e S, che possono essere sorde o sonore).
Le lettere trovano senso in determinate sequenze, a seconda della lingua a cui appartengono.
A volte possono pure non combinarsi, ma in fondo chissà, fra le settemila lingue umane esistenti sulla Terra, anche la combinazione più improbabile che possiamo pensare potrebbe avere un senso per una piccola comunità di parlanti.
O forse potrà trovarlo in chi ne immaginerà uno tutto nuovo, solo che ancora non sappiamo qual è.

Espandere la parola
Prendiamo parola perché abbiamo parole da dire, e quando lo facciamo costruiamo qualcosa per comunicare con altre persone, che riconoscono la lingua fatta da quelle parole.
Nel parlare le infiliamo una dietro all’altra, le parole. Allora proviamo ad aggiungerne altre per espandere il racconto verso l’infinito, cominciando con i tre consigli di lettura, visione, ascolto di Vera Gheno e Alec Trenta.
Vera Gheno1
The Power of Language: How the Codes We Use to Think, Speak, and Live Transform Our Minds di Viorica Marian (purtroppo non tradotto in italiano), che ci permette di vedere la lingua da un punto di vista straordinario. E aggiungo anche La cosa più preziosa, scritto da Victor D.O. Santos e illustrato da Anna Forlati, libro per giovani menti che ho avuto il piacere di tradurre dall’inglese.
Arrival di Denis Villeneuve (2016), che per me rimane un capolavoro della fantascienza – e spiega, seppure in forma romanzata, l’ipotesi Sapir-Whorf.
Cognitive dissident dei The The.
Alec Trenta2
La banda dei sospiri di Gianni Celati. Il protagonista Garibaldi parla con un italiano tutto suo!
Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino (2018). I protagonisti si ritrovano a fare i conti con l’etimologia di alcune parole, etimologia che tutt’ora non ho dimenticato!
L’unica oltre l’amore di Giovanni Truppi. La canzone per tutto il tempo fa riferimento a un’altra parola importante senza nominarla mai, l’unica cosa oltre all’amore, ma cos’è?
P.S.
I consigli musicali li trovate riuniti in una playlist su Spotify che si popola di due canzoni ogni due settimane: si chiama Scatoline x Linguetta, ma ci aggiungo pure i consigli di chi legge questa newsletter – scrivetemi pure nei commenti o via mail.
Mi sa che è tutto, noi ci vediamo alla prossima Scatolina!
Che uscirà venerdì 4 luglio, alla scoperta della parola QUANTO, scritta da Donata Columbro e illustrata da Isotta Santinelli.
Vera Gheno è sociolinguista, traduttrice, autrice. Su Instagram la trovate come @a_wandering_sociolinguist.
Alec Trenta è fumettista. Su Instagram lo trovate come @alectrenta.
Ciao Andrea, non conoscevo l'origine della parola Lego. Una bella scoperta, grazie ;-)