Linguetta #136 / Bambine e bambini possono insegnarci a guardare meglio e a stare nei dettagli delle cose, ma soprattutto a costruire silenzi che aprono domande.
Osservo mia figlia che inizia a comporre lettere in sillabe e in parole ed esulta: mamma so leggere! Vedo come si guarda intorno scoprendo un nuovo livello di senso impresso sulle cose e penso "come vorrei ricordarmi quel momento". Grazie Andrea, bel numero!
Sono momenti strabilianti, quelli lì in cui "si scoprono nuovi livelli di senso impressi sulle cose", come dici benissimo tu. Credo che osservare sia una delle cose più umane che ci siano, probabilmente l'azione che ci determina di più.
Se fino a ieri mi avessero chiesto la mia puntata preferita di Linguetta non avrei saputo rispondere, perché mi piacciono sempre tutte. Da oggi invece è questa :)
Grazie Sara, che bel pensiero 💛. Sono molto legato anch'io a questa puntata, perché lo sguardo dei più piccoli sulle cose è lo sguardo delle possibilità.
Mi piace come tu riesca sempre ad approdare ad argomenti generali a partire da spunti offerti da esperienze personali. E complimenti per la pubblicazione 😊
Condivido la Linguetta #136, pubblicata in occasione dell'uscita ufficiale dell'ultimo libro di Andrea. Noi qui stiamo leggendo la copia comprata in anteprima al Salone del libro e sono davvero contenta di averlo nella nostra biblioteca casalinga. Trovo che stimoli molto la fantasia e la creatività sia nei bambini più piccoli sia nei più grandicelli 👏
Per me il libro di Giorgia Grilli è il più bel saggio che abbia mai letto sulla letteratura per l'infanzia, soprattutto perché riesce a trovare le parole giuste per definire l'indefinibile universo di bambine e bambini. Spettacolare!
Che bel testo Andrea, molto ispirante! Hai già letto "La cura delle parole" di Cristina Bellemo? Ci sono molti punti di contatto con quello che ci hai raccontato oggi, ed è un libro bellissimo e commovente :-) A presto, Federica
Grazie Federica. Sì, bellissimo il testo di Cristina Bellemo: mi piace soprattutto perché parte sempre dal racconto personale per descrivere una parola, trovando poi punti di contatto con poesie o altre opere.
I bambini ci danno dimostrazione ogni giorno di quanto sia importante vivere solo il momento presente. Peccato che col tempo questa abilità si perda, e la sua riconquista è molto complicata. In secondo luogo, è giusto lasciarli andare questi bambini, anche quando alle 7 di mattina - con un ritardo accumulato di 30 minuti, che manco Trenitalia - vogliono abbottonarsi da soli l'ultimo bottone di un maglioncino. Non possiamo privarli di queste conquiste: i nostri capi capiranno. O forse, no.
Osservo mia figlia che inizia a comporre lettere in sillabe e in parole ed esulta: mamma so leggere! Vedo come si guarda intorno scoprendo un nuovo livello di senso impresso sulle cose e penso "come vorrei ricordarmi quel momento". Grazie Andrea, bel numero!
Sono momenti strabilianti, quelli lì in cui "si scoprono nuovi livelli di senso impressi sulle cose", come dici benissimo tu. Credo che osservare sia una delle cose più umane che ci siano, probabilmente l'azione che ci determina di più.
Se fino a ieri mi avessero chiesto la mia puntata preferita di Linguetta non avrei saputo rispondere, perché mi piacciono sempre tutte. Da oggi invece è questa :)
Grazie Sara, che bel pensiero 💛. Sono molto legato anch'io a questa puntata, perché lo sguardo dei più piccoli sulle cose è lo sguardo delle possibilità.
Verissima la faccenda del camion dei rifiuti. Per mia figlia è diventato il modo migliore per convincerla ad uscire e andare all'asilo.
Oggi che c'erano pure i lavori sul manto stradale sotto casa, non voleva staccarsi più, proprio come gli "umarell". :)
Un mondo tutto da scoprire per meravigliarsi ad sguardo e dire "uaooooooo".
Mi piace come tu riesca sempre ad approdare ad argomenti generali a partire da spunti offerti da esperienze personali. E complimenti per la pubblicazione 😊
Grazie 💛, cerco sempre di trovare un gancio perché le parole ci ricordano che sono siamo corpi.
Che bella notizia questa dell'uscita de L’arcipelago delle isoleombra Andrea, congratulazioni!
Grazie Davide! Adesso comincia anche questo viaggio 🌊.
Grazie! È molto bello questo risuonare della "cura", dell'osservazione ac-cura-ta, appunto, una rete del prestare attenzione <3
Condivido la Linguetta #136, pubblicata in occasione dell'uscita ufficiale dell'ultimo libro di Andrea. Noi qui stiamo leggendo la copia comprata in anteprima al Salone del libro e sono davvero contenta di averlo nella nostra biblioteca casalinga. Trovo che stimoli molto la fantasia e la creatività sia nei bambini più piccoli sia nei più grandicelli 👏
Grazie 💛. Che poi una volta scritto, un libro diventa di chi lo legge e ci immagina dentro tanti possibili sensi, tutti suoi.
Trovi sempre le parole perfette. Ho comprato "La porta segreta" al Salone del Libro, è la prossima lettura in lista ;)
Grazie Alessia! Vedrai quanto è scritto bene e in modo informale il saggio di Mac Barnett 💙.
Palomar è un libro che non ho mai dimenticato, spesso entra nelle cose che scrivo, nei discorsi che faccio. È un libro calamita :)
Che belli gli estratti di Giorgia Grilli!
Palomar ti s'incide proprio dentro, è vero.
Per me il libro di Giorgia Grilli è il più bel saggio che abbia mai letto sulla letteratura per l'infanzia, soprattutto perché riesce a trovare le parole giuste per definire l'indefinibile universo di bambine e bambini. Spettacolare!
Che bel testo Andrea, molto ispirante! Hai già letto "La cura delle parole" di Cristina Bellemo? Ci sono molti punti di contatto con quello che ci hai raccontato oggi, ed è un libro bellissimo e commovente :-) A presto, Federica
Grazie Federica. Sì, bellissimo il testo di Cristina Bellemo: mi piace soprattutto perché parte sempre dal racconto personale per descrivere una parola, trovando poi punti di contatto con poesie o altre opere.
I bambini ci danno dimostrazione ogni giorno di quanto sia importante vivere solo il momento presente. Peccato che col tempo questa abilità si perda, e la sua riconquista è molto complicata. In secondo luogo, è giusto lasciarli andare questi bambini, anche quando alle 7 di mattina - con un ritardo accumulato di 30 minuti, che manco Trenitalia - vogliono abbottonarsi da soli l'ultimo bottone di un maglioncino. Non possiamo privarli di queste conquiste: i nostri capi capiranno. O forse, no.