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Mentre ti leggevo pensavo “Ehi, devo dire ad Andrea che su questo la pensiamo esattamente allo stesso modo” e poi sono arrivato al punto in cui mi citi, quindi, chettelodicoafà? Grazie Andrea, le tue parole mi hanno fatto pensare a quanto poco di intelligente vi sia e quale vantaggio abbiamo (se deve poi trattarsi di competizione, ma non direi che è il caso) sulle macchine, e cioè: loro hanno potenza di calcolo ma non si rendono davvero conto di ciò che fanno, e quindi non ne hanno contezza né coscienza. Come si può essere creativi e coscienti di esserlo allo stesso tempo? Come si può essere consapevoli insomma del fatto che si produce pensiero se quello che si fa è in definitiva solo una ricombinazione priva di giudizio e raziocinio? Ci arriveranno eh, però per ora non mi pare ci siano vicini.

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Intelligenza artificiale, comunicazione, micorrize e pure Annamaria Testa. Tutte cose che mi risuonano.

Mi toccherà invece cercare quel film che non ho ancora visto.

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