Idea
Scatoline #9 / Una parola così corta ci accende e sa costruire un pezzo alla volta i mondi che abitiamo. Lilith Moscon e Camilla Garofano ce lo raccontano con una storia.

Ehilà, eccomi con una nuova puntata delle Scatoline x Linguetta!
Nella Storia infinita1 il regno di Fantàsia è minacciato dal dilagare del nulla che divora tutto quanto, e lo fa perché le persone stanno rinunciando a sogni e immaginazione.
Ma senza immaginazione non potremmo fare niente, non potremmo creare niente. Se muore l’immaginazione, muoiono le idee e collassano i mondi che generano.
O come dice Gmork ad Atreiu, sarebbe “soltanto il governo del niente, la disperazione che distrugge il mondo”.
Le idee sono semi.
Vanno piantate. E poi attese, prima che diventino altro da sé, nuova sostanza. Le idee sono capaci di parlare, trasmettersi e rimanere, come canta Joan Thiele in Eco:
E se capissi perché contano sempre più le idee
Rimangono negli occhi della gente
Hanno più potere della rabbia
Tu difendile
Le idee hanno una capacità, intesa come volume: occupano uno spazio e lo trasformano in qualcos’altro.
Succede anche nel Paese delle zucche vuote raccontato da Lilith Moscon nella Scatolina, quando una bambina dice che è stufa di vivere nel niente, e allora riesce ad aprire uno squarcio nel cielo e far piovere un’idea, che diventa un pensiero, che diventa una cosa, che diventa una casa.
Per fare tutto questo serve l’azione del tempo e di chi mantiene viva un’idea, come nella frase a tutta pagina della Scatolina:
Zucche curiose
Quando dobbiamo rappresentare l’idea, sullo smartphone cerchiamo l’emoji della lampadina.
L’idea è qualcosa che si accende, che ci accende.
Ogni idea che abbiamo ci attiva, e quando la diciamo a un’altra persona diventa anche la sua idea e poi può assumere un sacco di forme diverse: brillante, geniale, ottima, matta, assurda, bizzarra, cattiva, ristretta.
Quando le idee iniziano a muoversi, mettono in movimento anche chi prima stava nel vuoto, come il popolo degli zucconi della Scatolina.
È la curiosità che ci attiva, e ci rende protagonistə delle nostre storie.
E se l’idea prende le sembianze di una storia scritta, succede quello che scriveva Cesare Pavese:
Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.
Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.
A mantenere viva la curiosità nascono pensieri, che generano idee, che creano progetti, che fanno il mondo dove prima non c’era niente.
Espandere l’idea
Le idee sono connessioni per fare insieme, anche quando ci mettiamo a scrivere da solə, percependo i segni delle cose e delle persone che ci hanno attraversato. Riesce a dirlo bene la scrittrice Katja Petrowskaja:
Non mi piace parlare di ispirazione, è una connessione, piuttosto: di colpo avverti un’altra temperatura, ti accorgi che le cose si agglutinano insieme, e poi si sciolgono.
È un po’ come l’amore.
Le idee sono una forma amorosa che allarga i confini del possibile, li espande fino a farli scomparire. Qui proviamo ad allargarli con i tre consigli di lettura, visione, ascolto di Lilith Moscon e Camilla Garofano.
Lilith Moscon2
L’invenzione dei tuoi occhi di Francesca Berardi (Terre di mezzo), perché le idee sono “filtri” che aiutano a guardare come gli occhiali di cartone che costruisce Walter, protagonista del libro.
Benvenuti in galera di Michele Rho. Racconta di un’ottima idea, quella di dare vita al ristorante “In Galera” nella II Casa di Reclusione Milano Bollate – primo ristorante al mondo aperto dentro un istituto di pena.
Settembre di Cristina Donà, perché “è tempo di ripulire il pensiero”.
Camilla Garofano3
La storia infinita di Michael Ende, perché è un libro che riesce a trasformare l’oggetto stesso in narrazione, ti fa interrogare sul potere della scrittura e ti dà la sensazione di avere tra le mani qualcosa di vivo.
Fantasia di Walt Disney, perché è coraggioso e mi fa impazzire il fatto che un gruppo di adulti decidano di rischiare il tutto per tutto per dar vita a un progetto così pazzo.
Human behaviour di Bjork, perché la canzone e il video rappresentano al meglio la cosa che più amo di lei, ovvero l’idea che si possa fare un po’ quel che si vuole senza preoccuparsi di apparire bizzarri.
P.S.
I consigli musicali li trovate riuniti in una playlist su Spotify che si popola di due canzoni ogni due settimane: si chiama Scatoline x Linguetta, ma ci aggiungo pure i consigli di chi legge questa newsletter – scrivete pure nei commenti o via mail.
Mi sa che è tutto, noi ci vediamo alla prossima Scatolina!
Che uscirà venerdì 28 marzo, alla scoperta della parola JUNIOR, scritta da Carolina Capria e illustrata da Francesca Quatraro.
La storia infinita è un romanzo scritto da Michael Ende nel 1979, poi diventato nel 1984 un film diretto da Wolfgang Petersen.
Lilith Moscon è scrittrice. Su Instagram la trovate come @lilithmoscon.
Camilla Garofano è illustratrice. Su Instagram la trovate come @camillagarofano.