Gioco
Scatoline #7 / Giocare è il verbo che fa funzionare il nostro mondo, intessuto di regole e sovvertimenti del senso. Proviamo a esplorarlo con Domitilla Pirro e Ginevra Ballati.

Ehilà, eccomi con una nuova puntata delle Scatoline x Linguetta!
Ricordo che quando da bambino si facevano le squadre per giocare una partitella (all’oratorio o dovunque ci fosse stato uno spazio utile a diventare campo), quel momento lì della scelta era una sacra magia.
Era, ed è lo stesso ogni volta che mi siedo attorno a un tavolo per giocare con altre persone: tocca a me, tocca a te, tocca a lei, tocca a lui, tocca a noi, tocca a voi.
Il gioco è una chiamata all’azione, una possibilità di identità multiple.
Che si tratti di un gioco da tavolo, di una sfida tra squadre, un testa a testa, un videogioco. In ogni caso, quando giochiamo, entriamo in gioco.
Compreso il più bello di tutti i giochi: il gioco di parole, che tira giù gli automatismi, fa spazio dentro di noi e prepara le porte al viaggio dell’inutile: del non utile, del non quantificabile, dello schema che ribalta ogni schema per il piacere di giocare.
Di quella cosa lì che Domitilla Pirro riesce a dire benissimo in una frase a testa in giù della Scatolina:
Il gioco è una cosa seria
Quante sono le divagazioni del gioco e gli spazi che occupa fuori e dentro di noi, è una cosa impossibile da dire, perché il gioco ci abita in ogni cosa che facciamo.
Siamo esseri giocanti, e il mondo è il nostro playground.
Quando tocca a noi, giochiamo. Perché è quello che aspettavamo e che aspettiamo continuamente: avere lo spazio per scandire il nostro desiderio.
Il gioco è una caccia al tesoro.
Il gioco è uno scherzo.
Il gioco è una rima.
Gioco fa rima con fuoco.
Il gioco ci accende, ci attiva, e giochiamo col gioco da mattina a sera, senza interruzione: in ogni attività, in ogni azione, in ogni ruolo, in ogni istante della nostra vita siamo giocatorǝ prontǝ a metterci alla prova.
Si gioca per impiegare il massimo di libertà concesso dalle regole, si gioca per il piacere di aumentare la propria maestria nel giocare.
E alla fine, l’importante è avere giocato, è essere statǝ dentro il gioco.
Espandere il gioco
Quando Mike, Lucas, Dustin e Will si mettono a giocare a Dungeons & Dragons in Stranger Things, succede quello che succede ogni volta che giochiamo: la realtà che sonnecchiava invisibile diventa giocabile.
Ed è come diceva lo scrittore Roger Caillois:
Il destino degli esseri umani è quello di mettere un po’ di gioco nell’immenso ingranaggio che è l’universo.
Il gioco è leggerezza, e non c’è niente di più serio del gioco, come raccontavano spesso quei due là che rimavano nel cognome1.
Allora stiamo al gioco, e vediamo fino a quale punto dell’universo può espandersi, e lo facciamo con i tre consigli di lettura, visione, ascolto di Domitilla Pirro e Ginevra Ballati.
Domitilla Pirro2
Dragon’s first taco di Adam Rubin, per giocare con le parole anche in altre lingue.
Bluey, per chi da persona adulta prova col reparenting a rimettersi insieme – non serve essersi riprodottə per poterne gioire, giuro. Si vede su RaiPlay.
Island Song (Come Along With Me) di Ashley Eriksson, nascosta nei titoli di coda di Adventure Time. Promette nuovi giochi e un lietissimo fine che è quasi un nuovo inizio – molto più di quanto si chieda alle canzoni, di solito, confesso.
Ginevra Ballati3
Automitografia, di Enrico Baj.
Fantasia, cartone animato della Disney del 1940. Sta su Disney+.
Burning down the house dei Talking Heads.
P.S.
I consigli musicali li trovate riuniti in una playlist su Spotify che si popola di due canzoni ogni due settimane: si chiama Scatoline x Linguetta, ma ci aggiungo pure i consigli di chi legge questa newsletter.
Perciò, se volete espandere ogni parola, basta scrivere nei commenti o mandarmi tutto via mail; e cercherò di inserire anche i vostri consigli di lettura/visione in una pagina a parte di Scatoline espanse. Così alla fine avremo un bel puzzle collaborativo da esplorare.
Mi sa che è tutto, noi ci vediamo alla prossima Scatolina!
Che uscirà venerdì 28 febbraio, alla scoperta della parola HANDICAP, scritta da
e illustrata da Elisa 2B.Già, sono proprio quel duo di giocatori favolosi che si chiamano Bruno Munari e Gianni Rodari.
Domitilla Pirro è scrittrice e direttrice creativa di Fronte del Borgo alla Scuola Holden. Tiene qui su Substack la newsletter
. Su Instagram la trovate come @indomitilla.Ginevra Ballati è illustratrice. Su Instagram la trovate come @ginevra.ballati.
Su giochi e videogiochi: sto finendo Tomorrow Tomorrow Tomorrow, sono del tutto rapita pur non avendo mai videogiocato in vita mia
Ma la meraviglia! 🎠🎪