Falso
Scatoline #6 / Nella trama delle cose false si nasconde la possibilità di decidere che storie vogliamo raccontare, come descrivono bene Adil Mauro e Francesca Carità.

Ehilà, eccomi con una nuova puntata delle Scatoline x Linguetta!
Poco tempo fa due miei nipoti mi hanno sfidato in una partita ai Pokémon, ma prima hanno tirato fuori un mazzetto di carte fake.
C’era un livello di dettaglio appassionato nel raccontarmi come si fa a distinguere le carte originali da quelle false, la stessa passione che ci muove a capire le cose.
Una cosa fake è una cosa contraffatta, che imita la verità.
Per bambine e bambini è parte naturale del lessico l’aggettivo fake, che tuttǝ abbiamo imparato a conoscere con la diffusione delle fake news, cioè le notizie false, repertori di bugie con sfumature diverse, il contrario della verità.
Ma che cos’è la verità?
Ce n’è solo una?
Quali sono i suoi confini?
La verità è un processo di verifica continuo.
Servono curiosità e intuito per cercare le tante verità, che capita siano nascoste e manipolate, come dice Adil Mauro nella frase a tutta pagina della Scatolina:
Vero o falso?
Nel film Labyrinth c’è una scena in cui Sarah (Jennifer Connelly) si trova davanti a due porte, con il guardiano di una porta che dice sempre la verità e il guardiano dell’altra porta che mente sempre. E per trovare quella giusta può fare una sola domanda a uno dei due1.
Quel sempre dei due guardiani, però, è un avverbio difficile da esercitare per noi umani – a meno di casi (anche attuali) di politici che lo usano come abituale strumento d’offesa per raccontare limpide balle.
Nelle cose che diciamo mischiamo verità e bugie, e il profilo di quello che diciamo è più o meno vero a seconda di ciò che contorna le nostre parole.
Ci sono falsi universi che abitiamo ogni giorno.
Si chiamano storie, e le raccontiamo mentendo, perché abbiamo bisogno di andare in quei posti dove diventano vere. Lo dice meglio Herman Melville in Moby Dick:
Rokovoko è un’isola lontanissima a sud-ovest.
Non è segnata in nessuna carta: i luoghi veri non lo sono mai.
Le terre dell’immaginazione sono le più popolose di tutta la Terra: che ci muoviamo lì dentro o nella realtà sensibile, è la nostra capacità di credere a descrivere il perimetro di cosa è falso.

Espandere il falso
Come tanti Pinocchi paralleli che percorrono il mondo, sappiamo che la letteratura è una menzogna. La più bella che ci sia. E sappiamo che la trama del falso è un incrocio di fili con cui giocare seriamente, per scovare la verità che cercavamo su noi stessǝ.
Proviamo a infilarci nell’ordito che questa Scatolina ha imbastito, grazie anche ai tre consigli di lettura, visione, ascolto di chi l’ha scritta e illustrata: Adil Mauro e Francesca Carità.
Adil Mauro2
L’impostore, romanzo di Javier Cercas.
F come falso, film del 1973 scritto e diretto da Orson Welles.
Fake Plastic Trees dei Radiohead.
Francesca Carità3
L’avversario di Emmanuel Carrère, libro sull’incarnazione di un uomo che sopravvive tutta la sua vita dicendo il falso.
Inception, film del 2010 scritto e diretto da Christopher Nolan, per il suo rapporto col sogno, e per il miscuglio di reale e irreale che creano una falsa realtà (sta su Prime Video); e come bonus Amphibia, serie animata creata nel 2019 da Matt Braly, perché approfondisce i rapporti d’amicizia basati sulle false interpretazioni dei comportamenti altrui e sulle “false” amicizie. Sta su Disney+.
No Lullaby dei Siamés, con annesso video musicale, perché a volte bisogna raccontarsi delle storie più belle ma false per accettare la difficoltà del vero.
P.S.
I consigli musicali li trovate riuniti in una playlist su Spotify che si popola di due canzoni ogni due settimane: si chiama Scatoline x Linguetta, ma ci aggiungo pure i consigli di chi legge questa newsletter.
Perciò, se volete espandere ogni parola, basta scrivere nei commenti o mandarmi tutto via mail; e cercherò di inserire anche i vostri consigli di lettura/visione in una pagina a parte di Scatoline espanse. Così alla fine avremo un bel puzzle collaborativo da esplorare.
Mi sa che è tutto, noi ci vediamo alla prossima Scatolina!
Che uscirà venerdì 14 febbraio, alla scoperta della parola GIOCO, scritta da
e illustrata da Ginevra Ballati.Sono Andrea M. Alesci, scrivo per piccoli umani e tengo laboratori: l’ultimo mio libro è L’arcipelago delle isoleombra, illustrato da Marianna Balducci (Sabìr, 2024).
Seguo progetti di educazione alla lettura, leggo ad alta voce, faccio formazione su albi illustrati e comunicazione.
Se ci sono maestrə, insegnanti, bibliotecarə, libraə, adulti curiosi che vogliono fare una di queste cose insieme a me, trovate tutto sul mio profilo Linktree.
Si tratta del noto indovinello di logica delle due porte.
Adil Mauro è giornalista freelance e autore del podcast La stanza di Adil. Su Instagram lo trovate come @unoscribacchino.
Grazie Serena, anche perché a questa dimensione del memoir non avevo pensato.
"Raccontiamo le storie mentendo perché abbiamo bisogno di andare in quei posti dove diventano vere". Molto suggestiva questa riflessione Andrea! Il vero e il falso sono luoghi della nostra mente razionale e qualsiasi racconto, anche una cronaca, è solo un punto di vista. In fondo, quanto tempo si passa a dar ragione o torto agli uni o agli altri? Credo che la letteratura possa aiutare a prendere la distanza dal pensiero binario. "Le forme delle cose si distinguono meglio in lontananza" (Italo Calvino, Le città invisibili).