Linguetta #161 / Anche nella lettura ad alta voce sono la capacità di sentire un testo e di accordare l'orchestra che abbiamo dentro a renderla seduttiva per chi ci ascolta.
I prigioni, che ricordo hai dissotterrato! Forse l'opera di Michelangelo più esplicita rispetto al suo processo creativo.
Comunque mi hai illuminata: non avevo mai pensato al fatto che attraverso la lettura ad alta voce degli albi illustrati introduciamo i bambini e le bambine nel mondo. Lucio mi fa leggere gli stessi libri 86 volte i una sera e ogni tanto mi chiedo se non si annoi o se la sua missione sia impararlo a memoria. Forse è proprio così, li ama così tanto che, non potendo leggerli ancora da solo, cerca di ricordarseli a memoria. "Scolpirli" nella sua immaginazione per riviverli tutte le volte che vuole.
"I prigioni" sono venuti in mente pure a me mentre scrivevo, come capita spesso con alcune figure e cose che conteniamo: sono lì in attesa di sbucare fuori 😆.
Che bello il pensiero delle storie che si scolpiscono nel pensiero. Allora un caro saluto anche al piccolo Lucio!
Sì, ogni volta penso che vorrei essere Alan e Sarah 😃. E poi a vederlo da grande si vede quanto è bravo Robin Williams in quegli attimi di mimiche silenziose prima di pronunciare le battute (e bravo pure il doppiatore 😂).
Ti racconto la mia. Alla sera non ho proprio voglia di leggere i libri alle mie figlie (sì, detta così, sembro proprio una brutta persona). Allora cosa faccio: mi sono imposto di leggere con la massima intenzionalità: tono di voce, cambio di voci, pause, pause con commenti per spiegare o fare similitudini con la vita quotidiana, enfasi sulle sillabe che sta studiando. Insomma, con questa intenzionalità esce anche la motivazione, senza la quale poltrirei sul divano. Il tempo scorre più veloce, e magari rimane qualcosa di più, rispetto ad una lettura rapida e nervosa.
Il concetto di lettura come allenamento all’umiltà mi è piaciuto molto! Anche perché leggendo s’impara: senza un approccio umile, si perde una parte importante dell’esperienza.
Il papà della mia migliore amica è proprio di Lavìs, quindi l’ho sentito pronunciare tante volte — ma anche io, senza saperlo, non avrei pronunciato così! Sono legata al Trentino grazie alle vacanze in montagna da quando ero bambina, e devo dire che la lingua trentina mi ha sempre regalato tantissime, bellissime sorprese a livello di suoni inaspettati ☺️
Che bel pensiero, Luca: l'intenzione che conduce alla motivazione.
In ogni caso, nelle letture intime a casa è sempre la relazione che conta; quindi anche se non siamo al 100% (capita anche a me coi miei nipoti), va bene comunque. L'importante è esserci.
I prigioni, che ricordo hai dissotterrato! Forse l'opera di Michelangelo più esplicita rispetto al suo processo creativo.
Comunque mi hai illuminata: non avevo mai pensato al fatto che attraverso la lettura ad alta voce degli albi illustrati introduciamo i bambini e le bambine nel mondo. Lucio mi fa leggere gli stessi libri 86 volte i una sera e ogni tanto mi chiedo se non si annoi o se la sua missione sia impararlo a memoria. Forse è proprio così, li ama così tanto che, non potendo leggerli ancora da solo, cerca di ricordarseli a memoria. "Scolpirli" nella sua immaginazione per riviverli tutte le volte che vuole.
Grazie come sempre per questa bella puntata!
"I prigioni" sono venuti in mente pure a me mentre scrivevo, come capita spesso con alcune figure e cose che conteniamo: sono lì in attesa di sbucare fuori 😆.
Che bello il pensiero delle storie che si scolpiscono nel pensiero. Allora un caro saluto anche al piccolo Lucio!
Jumanji è un filmone 😀 è vero, anche secondo me è invecchiato molto bene.
Sì, ogni volta penso che vorrei essere Alan e Sarah 😃. E poi a vederlo da grande si vede quanto è bravo Robin Williams in quegli attimi di mimiche silenziose prima di pronunciare le battute (e bravo pure il doppiatore 😂).
Ti racconto la mia. Alla sera non ho proprio voglia di leggere i libri alle mie figlie (sì, detta così, sembro proprio una brutta persona). Allora cosa faccio: mi sono imposto di leggere con la massima intenzionalità: tono di voce, cambio di voci, pause, pause con commenti per spiegare o fare similitudini con la vita quotidiana, enfasi sulle sillabe che sta studiando. Insomma, con questa intenzionalità esce anche la motivazione, senza la quale poltrirei sul divano. Il tempo scorre più veloce, e magari rimane qualcosa di più, rispetto ad una lettura rapida e nervosa.
Il concetto di lettura come allenamento all’umiltà mi è piaciuto molto! Anche perché leggendo s’impara: senza un approccio umile, si perde una parte importante dell’esperienza.
È proprio come dici tu Leonardo, e ogni volta s'impara a imparare. Che bello!
Il papà della mia migliore amica è proprio di Lavìs, quindi l’ho sentito pronunciare tante volte — ma anche io, senza saperlo, non avrei pronunciato così! Sono legata al Trentino grazie alle vacanze in montagna da quando ero bambina, e devo dire che la lingua trentina mi ha sempre regalato tantissime, bellissime sorprese a livello di suoni inaspettati ☺️
Ma dai, che coincidenza!
È come se le sorprese sonore rendessero tutto più visibile 🤩.
Che bel pensiero, Luca: l'intenzione che conduce alla motivazione.
In ogni caso, nelle letture intime a casa è sempre la relazione che conta; quindi anche se non siamo al 100% (capita anche a me coi miei nipoti), va bene comunque. L'importante è esserci.