Linguetta #125 / Le forme di censura possono essere tante, ma sono sempre l'esercizio violento di un potere che vuole imporre alle persone un codice, e così conservarsi.
Allora... "Non è vero che i problemi veri sono ben altri, perché dalle parole passa ciò che la società pensa per sé stessa, ma anche ciò che la società vuole, immagina, sogna per sé stessa e per le prossime generazioni." vero ma fino ad un certo punto.
Se hai difficoltà economiche, dubito che te ne freghi qualcosa del linguaggio inclusivo.
Rischiamo di essere percepitə come dei borghesi privilegiati che hanno talmente tanto tempo libero che possono permettersi il lusso di parlare di schwa mentre la gente comune ha contratti a 5 euro l'ora.
E su questo che fa leva la Destra più becera, alla quale chiaramente non gli interessa un tubo di modificare quei contratti scellarati.
Ha senso investire il tempo, il pensiero, post su post su polemiche assurde SOLO su questi temi e non invece sull'enorme scandalo di politiche governative che favoriscono solo la sanità privata?
Non dico di non parlare di linguaggio inclusivo, ma visto che l'attenzione delle persone è quella che è (soprattutto con i mille imput che abbiamo sui social), forse dovremmo investire le nostre energie su lotte che riguardiano le persone vere.
Bella la schwa, ma se l'accesso alla terapia di affermazione di genere è ancora legato alla decisione di un tribunale, della schwa non ce ne facciamo gnente...
Grazie Marco per questo commento, perché mi consente di rendere più pratico il mio pensiero. Condivido anch'io quello che dici, e vivendo in provincia vedo ogni giorno (in varie forme) le manifestazioni di quel pensiero destrorso che appiattisce e impoverisce chi ha meno e che sta di fatto mortificando sempre di più la sanità pubblica.
Credo però che un pezzettino alla volta, trovando le parole giuste per ogni contesto, anche i pensieri più resistenti al cambiamento si smussino e si aprano di più. Riuscire a scegliere una parola, o almeno fermarsi a pensare a come può incidere sulle altre persone, è già una cosa grande; e credo valga in una classe, in un ambulatorio, in un cantiere, in uno studio, in un reparto. Non è facile, ma ci si prova, e alla lunga credo che ingentilisca le azioni della gente.
Ma certo. Non nego l'importanza delle parole. Quello che dico è che - soprattutto - su IG - sembra che l'unica cosa che conti per la nostra bolla siano le parole e le polemiche sulle parole e non, invece, i diritti del lavoro e della salute.
"La violenza maschile sulle donne è una caratteristica esclusiva della specie umana ed è indissolubilmente legata all’invenzione del matrimonio e al controllo della sessualità femminile (anche fuori dal matrimonio) come garanzia del riconoscimento dei figli per gli uomini."
Concordo su tutto quanto ma il paragrafo sopra è totalmente falso.
Quel quadratino bianco sull'illustrazione mi ha pietrificata :o
La stessa cosa che è successa a me quando l'ho aperto; e ce n'erano due più piccoli anche in altre pagine.
😩
Allora... "Non è vero che i problemi veri sono ben altri, perché dalle parole passa ciò che la società pensa per sé stessa, ma anche ciò che la società vuole, immagina, sogna per sé stessa e per le prossime generazioni." vero ma fino ad un certo punto.
Se hai difficoltà economiche, dubito che te ne freghi qualcosa del linguaggio inclusivo.
Rischiamo di essere percepitə come dei borghesi privilegiati che hanno talmente tanto tempo libero che possono permettersi il lusso di parlare di schwa mentre la gente comune ha contratti a 5 euro l'ora.
E su questo che fa leva la Destra più becera, alla quale chiaramente non gli interessa un tubo di modificare quei contratti scellarati.
Ha senso investire il tempo, il pensiero, post su post su polemiche assurde SOLO su questi temi e non invece sull'enorme scandalo di politiche governative che favoriscono solo la sanità privata?
Non dico di non parlare di linguaggio inclusivo, ma visto che l'attenzione delle persone è quella che è (soprattutto con i mille imput che abbiamo sui social), forse dovremmo investire le nostre energie su lotte che riguardiano le persone vere.
Bella la schwa, ma se l'accesso alla terapia di affermazione di genere è ancora legato alla decisione di un tribunale, della schwa non ce ne facciamo gnente...
Oggi super polemico ed è solo lunedì :D
Grazie Marco per questo commento, perché mi consente di rendere più pratico il mio pensiero. Condivido anch'io quello che dici, e vivendo in provincia vedo ogni giorno (in varie forme) le manifestazioni di quel pensiero destrorso che appiattisce e impoverisce chi ha meno e che sta di fatto mortificando sempre di più la sanità pubblica.
Credo però che un pezzettino alla volta, trovando le parole giuste per ogni contesto, anche i pensieri più resistenti al cambiamento si smussino e si aprano di più. Riuscire a scegliere una parola, o almeno fermarsi a pensare a come può incidere sulle altre persone, è già una cosa grande; e credo valga in una classe, in un ambulatorio, in un cantiere, in uno studio, in un reparto. Non è facile, ma ci si prova, e alla lunga credo che ingentilisca le azioni della gente.
Ma certo. Non nego l'importanza delle parole. Quello che dico è che - soprattutto - su IG - sembra che l'unica cosa che conti per la nostra bolla siano le parole e le polemiche sulle parole e non, invece, i diritti del lavoro e della salute.
"La violenza maschile sulle donne è una caratteristica esclusiva della specie umana ed è indissolubilmente legata all’invenzione del matrimonio e al controllo della sessualità femminile (anche fuori dal matrimonio) come garanzia del riconoscimento dei figli per gli uomini."
Concordo su tutto quanto ma il paragrafo sopra è totalmente falso.