Bellezza
Scatoline #2 / Avvertiamo pezzetti di bellezza in modo diverso dentro a persone, cose, animali, pensieri: provano a raccontarcelo Giovanna Cosenza e Takoua Ben Mohamed.

Ehilà, eccomi con una nuova puntata delle Scatoline x Linguetta!
Forse, bella e bello sono gli aggettivi che usiamo di più quando parliamo, quelli che ci escono più facilmente di bocca, o dalle dita se stiamo digitando.
Bello è una parola così limpida, fluida, sintetica, rilassante. Sembra che a dirla possa contenere il mondo, e in effetti lo fa: un paesaggio, una musica, una persona, un’idea, un’azione, una storia, una qualsiasi cosa bella è un pezzettino del mondo di chi la dice.
La bellezza ce l’abbiamo dentro.
La intravediamo in un gesto o in un’espressione, e in quel momento la riconosciamo. Lì c’è qualcosa che mi fa sentire bene, che mi fa sentire bellǝ.
E in quel momento diventiamo, cioè riconosciamo qualcosa di noi che non avevamo mica visto prima.
La bellezza è una specie di lente, o forse uno specchio magico, che riflette parti nascoste di noi, come dice Giovanna Cosenza in una delle frasi a tutta pagina dentro la Scatolina:
Una, cento, mille bellezze
Ricordo che quando ero bambino andavamo spesso con degli amici di famiglia in una pizzeria che si chiamava Pizza pazza a pezzi; erano le prime volte che mangiavo una pizza a pasta “alta”, soprattutto mi dava gioia sapere che andavamo in un posto con quel nome così bello – e poi ci andavamo per mangiare quella cosa che mette allegria solo a nominarla: la pizza!
Ecco, la bellezza è come quando diciamo:
A me mi piace la pizza!
Ci dà gusto, e come la pizza, è fatta a pezzi. Ed è pure di tanti gusti diversi, perché quello che può essere buono (o bello) per noi, può non esserlo per glǝ altrǝ.
Riconosciamo bellezze che cambiano intorno a noi, e che possono manifestarsi in un preciso momento, che percepiamo solo noi. Ma mettendoli insieme tutti, quei momenti, ricomponiamo la storia della bellezza che ci portiamo in giro riflessa in cose, persone, animali, pensieri che incontriamo continuamente.
Avvertiamo la bellezza, un pezzetto alla volta.

Espandere la bellezza
Le parole possono allargarsi come sorrisi che riconoscono qualcosa di bello attorno a noi, e poi diventano ancora più grandi.
Insieme a Giovanna Cosenza e Takoua Ben Mohamed vediamo come si può ingrandire la parola bellezza grazie ai loro consigli di lettura / visione / ascolto:
Giovanna Cosenza1
Storia della bellezza a cura di Umberto Eco – il mio maestro!
Un sapore di ruggine e ossa di Jacques Audiard (2012). Sta su Prime Video.
Beautiful di Christina Aguilera: la canzone è del 2002 ma il video è del 2022, perché vent’anni prima le cose stavano già come oggi da tempo.
Takoua Ben Mohamed2
Cronache di Gerusalemme di Guy Delisle (traduzione di Francesca Martucci e Andrea Merico).
Una tomba per le lucciole di Isao Takahata, film d’animazione del 1988: ogni volta mi emoziona e spezza il cuore per quanto sia realistico. Sta su Netflix.
Qareat al Fengan di Abdel Halim Hafez, cantante egiziano che fu un’icona nel mondo arabo degli anni Sessanta e Settanta, ma ancora oggi è molto ascoltato daǝ giovani.
Si tratta di una trasposizione in musica di una poesia del famoso poeta Nizar Qabbani, dura circa quaranta minuti nella versione integrale e parla di una storia d’amore drammatica: è la mia preferita e la ascoltavo tanto quando avevo 12 anni, anche se è intensa e piena di emozioni che una persona può vivere in una vita intera (forse io ero già più vecchia allora 😅).
Mi ricorda di quanto è bella la lingua araba, che ha una parola per ogni sfumatura di sentimento. Ad esempio, amore si può dire in 40 modi diversi.
Qareat al Fengan (قارئة الفنجان) significa La lettrice di bicchieri, e si rifà alla tradizione egiziana della lettura dei fondi di caffè, per tentare di intravedere tracce del futuro.
P.S.
Ho deciso di riunire i consigli musicali in una playlist su Spotify, che quindi si popolerà di due canzoni ogni due settimane. Si chiama Scatoline x Linguetta, ma ci aggiungo anche i consigli di chi legge questa newsletter, come ho fatto con quello arrivato due settimane fa da
Se volete espandere ogni parola anche coi vostri consigli (libro, film/serie, canzone), basta aggiungerli ai commenti o mandarmeli via mail; poi man mano cercherò di inserirli in una pagina a parte di Scatoline espanse. Così alla fine avremo un bel puzzle collaborativo da esplorare.
Mi sa che è tutto, noi ci vediamo alla prossima Scatolina!
Che uscirà venerdì 6 dicembre, alla scoperta della parola CASA, scritta da Nadeesha Uyangoda e illustrata da Sara Menetti.
Giovanna Cosenza insegna Semiotica e storytelling all’Università di Bologna ed è ricercatrice e divulgatrice nel campo di comunicazione e nuovi media. Su Instagram la trovate come @turriaca.
Takoua Ben Mohamed è fumettista e illustratrice. Su Instagram la trovate come @takoua.b.m.