Scritto e riscritto
Linguetta #115 / Scrivere con esattezza è un lavoro che consente di elaborare il pensiero, renderlo chiaro e così scegliere le parole giuste per chi legge.
Ehilà, eccomi con una nuova Linguetta!
Nell’ultima puntata di
c’è una frase che mi ha fatto risuonare dentro tante cose:mi ha ricordato che scrivere è un processo che ci costringe a pensare meglio, perché è fatto di strati che si sovrappongono man mano che li stendiamo; soprattutto, è fatto di strati che man mano leviamo.Se vuoi pensare con me, però, scrivimi, meglio se in pubblico. Insieme per iscritto, volendo, si pensa benissimo.
Si tratta di arrivare all’essenziale.
Scrivere per fare emergere i pensieri che contano, quelli che servono a chi legge: per capire, trovare, riflettere, immaginare. Vale per un documento pubblico, per un articolo di giornale, per una rivista, ma anche per i testi letterari, che pure risplendono nella possibilità di espandere il racconto, con più parole.
Però quelle parole sono parole scelte con precisione, con accuratezza. Lo dice bene Italo Calvino in Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio:
Mi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile. Non si creda che questa mia reazione corrisponda a un’intolleranza per il prossimo: il fastidio peggiore lo provo sentendo parlare me stesso.
Per questo cerco di parlare il meno possibile, e se preferisco scrivere è perché scrivendo posso correggere ogni frase tante volte quanto è necessario per arrivare non dico a essere soddisfatto delle mie parole, ma almeno a eliminare le ragioni d’insoddisfazione di cui posso rendermi conto.
La citazione fa parte del capitolo sull’esattezza, cioè un concetto che richiede di stare dentro ogni frase con occhio botanico, per scegliere la parola più appropriata, che funziona, esatta.
Lucidatura
La più brava che ci sia a togliere, ripulire e lucidare i testi è Luisa Carrada, e nel pezzo Di public writing e di testi brevi ragiona proprio sul suo lavoro di public writer, sulle cose che ha imparato lavorando dentro i testi e insegnando alle altre persone a farlo.
Spesso io mi trovo a sbuffare davanti a testi che sono muri da scalare — tipo i bandi, che credo vengano battuti solo da leggi e normative —, e invece basterebbe scrivere per farsi capire nel modo più semplice e immediato.
Le persone sarebbero meglio disposte, più serene, contente di avere risparmiato tempo davanti a un testo breve, ben scritto. Dice proprio Luisa Carrada:
Un testo breve efficace parte da un testo asciutto, con la sintassi piana, già sfrondato delle parole superflue […]
Testi lunghi e testi brevi non sono territori separati: i testi lunghi asciutti e lineari contengono già quelli brevi.
Questo lavoro si fa in tanti modi, e nel suo pezzo Luisa Carrada li racconta con generosità e diversi esempi; soprattutto lo fa ragionando attorno al concetto di decluttering verbale, cioè scrivere pensando in lungo, guardando alle possibilità che pezzi di testo brevi possano essere estratti dal testo principale e usati in altri contesti.
Lei però lo dice meglio, così:
Un testo breve efficace fa parte di una struttura visibile.
La brevità rende tutto più limpido, e solleva chi legge dalla fatica di decifrare. Tutto diventa più amichevole, più umano.
Scrivere così richiede tempo, ma è tempo che diventa vita per chi legge. E ogni parola, scelta con cura, fa la differenza.
Lascio la chiusura a una breve frase tratta ancora dalle Lezioni americane di Italo Calvino:
La lingua racchiude e nasconde.
In letteratura espande il mondo, nei testi pubblici rende praticabile il mondo.
P.S.
Stasera una Linguetta più stringata del solito, la penultima dell’anno. Già, perché ci sarà ancora una puntata nel 2023, quella in cui darò i numeri.
🖊️ Inversi
Oggi pochi versi che il poeta Dino Campana dedicò alla poeta Sibilla Aleramo, e che si trovano nella raccolta Canti orfici e altre poesie.
Fabbricare fabbricare fabbricare
Preferisco il rumore del mare
Che dice fabbricare fare e disfare
Fare e disfare è tutto un lavorare
Ecco quello che so fare.
📚 Inattese dolcezze
Il consiglio è per un albo illustrato di uno scrittore e illustratore che mi piace parecchio: Chris Van Allsburg, cioè l’autore di Jumanji e Polar Express (e il consiglio si estende anche ai due omonimi film che ne hanno tratto). Però il libro di oggi è Il fico più dolce, perché come dicevo nella puntata scorsa: non bisogna sottovalutare la potenza della magia, e delle parole.
🎧 Per la precisione
Proprio a Calvino ha dedicato l’ultima puntata del suo podcast Amare parole. Lei è la sociolinguista Vera Gheno, che è fra le persone più citate nell’avventura di Linguetta. E che anche stavolta riesce a condurre una riflessione sintetica ed efficace attorno all’esattezza delle parole.
Questo invece è da ascoltare / vedere: è il Calendizionario gentile creato da
sul suo profilo Instagram, ogni giorno con una persona a parlare di una parola che inizia per una lettera dell’alfabeto. E già, per la lettera P di Patriarcato sono stato ospite io. Ecco, a guardare il video si vede che mi trovo più a mio agio nello scrivere che stando davanti a uno schermo (ogni tanto gli occhi divagano in stile hippy Ruggero di Carlo Verdone 😅). Comunque, un bel quarto d’ora di conversazione a cui arrivate cliccando sull’immagine qui sotto. Grazie Elena!✉️ Suspense letterarie
La scorsa settimana invece sono finito con grande gioia e sorpresa dentro una puntata di
intitolata Chi non crede all’esistenza dei draghi? Che corriate o meno, il mio consiglio è di seguire questa newsletter di , perché ogni giorno comincerete la giornata con una storia breve (un minuto al massimo) ma che vi resta dentro per tanto tanto tempo.Secondo consiglio è per
, in cui ogni sabato mattina si parla di cultura editoriale, quindi di scrittura e di tutto quello che le gira intorno. M’è piaciuta molto l’ultima puntata Un desiderio per l’anno nuovo: salviamo le storie.Mi sa che è tutto, noi ci leggiamo alla prossima Linguetta!
Cerchiamo le parole esatte per parlare con le persone, che in fondo basta usare il 💖, lo stesso cuore che sta qui sotto e che potete pigiare per dirmi se v’è piaciuta la puntata.
Per lasciare un commento c’è lo spazio lì accanto, ma vi aspetto pure via mail, oppure dentro le Notes con un restack della puntata (cioè pigiando la rotellina con le due frecce accanto al simbolo dei commenti).
Se volete taggarmi su Instagram, cercatemi come andrjet.
Io curioso di sapere se come fai a ricordarti tutte le cit. dei libri? Le hai sottolineate sul cartaceo? Ha un file dove le conservi?!
È bello trovare Calvino, Mafe e Vera la domenica sera in una mail. Grazie 🙏🏼