Rovescio
(mini) Linguetta #150 / A rovesciare le cose si scoprono prospettive che ci spaesano e ci orientano in modo nuovo. Proviamo a farlo giocando con personaggi immaginari.
Ehilà, eccomi con una nuova (mini) Linguetta!
Era un Natale di fine anni Ottanta quando comparì in casa il videoregistratore, e la cosa che mi colpì di più era quel che succedeva schiacciando il tasto Rewind, con la testina che iniziava a intensificare il suo rumore e le immagini che andavano all’indietro veloci.
Una specie di magia, di tempo che fuggiva.
Il film andava al rovescio, ‘tornava indietro’, come suggerisce la radice etimologica latina reversus.
Il prefisso -re racconta di qualcosa che ritorna, che percorre una traccia già tracciata. E traccia su traccia, con il tempo, si creano nuove piste, da una stessa parola.
La lingua si moltiplica, e così accade anche per rovescio.
Allora c’è il rovescio della medaglia, l’altro verso che speriamo non ci tocchi perché di solito rappresenta la parte meno desiderabile di una cosa.
L’altra faccia, il mostrarsi di un altro volto, cioè un girare: come quando voltiamo un calzino al rovescio per rammendarlo o come quando mi ricordo dei consigli di mia mamma sul rovesciare i pantaloni prima di infilarli in lavatrice.
O quando penso al rovescio di uno dei maglioni che faceva mio nonno, nascondendo l’intrico di punti eseguiti, in modo che sul dritto comparisse il disegno perfettamente composto.
E poi c’è il rovescio del foglio, il rovescio della mano (che sarebbe il dorso), ma anche il rovescio di Roger Federer quando lasciava di sasso chi stava dall’altra parte del campo da tennis.
Se il cielo si oscura è presagio di un rovescio meteorologico (cioè una caduta rapida e violenta di pioggia), e se è il nostro prossimo futuro a oscurarsi può esserci nei paraggi un rovescio di fortuna.
Fare le cose al rovescio è un po’ come dire al contrario: vale in senso laterale (sinistra-destra) così come in senso verticale (alto-basso). In ogni caso il rovescio è un cambio di prospettiva che ci spaesa e ci consente di riorientarci.
E quando ci riorientiamo, è un po’ come rinascere.
Ci capita anche nella vita di tutti i giorni di vedere parole al contrario, come quando nello specchietto retrovisore dell’auto che stiamo guidando leggiamo AZNALUBMA, segno di un’ambulanza che ci sta per sorpassare; o quando in un thriller, un personaggio in difficoltà scrive con le dita su un vetro appannato OTUIA, nell’ultimo disperato tentativo di trovare aiuto.
D’altra parte, pare che anche Wolfgang Amadeus Mozart fosse solito firmare alcune lettere destinate agli amici come TRAZOM, scrivendo poi (in italiano) OIDDA (addio).
Ma per capire dove ci conduce tutto questo discorso rovesciato, il suggerimento sta in un libro di Roald Dahl, che s’intitola Agura trat, una formula magica che basta leggere al rovescio per capire che nella storia si parlerà di una tartaruga.
🤹♀️ Officina estiva di giocoleria linguistica 🤹♂️
Leggere al rovescio, in occidente significa andare da destra verso sinistra, ed è da qui che parte il gioco di questa (mini) Linguetta.
Parte dal pretesto nel leggere 23 nomi di personaggi di film, libri, serie tv (e relative storie che li accolgono) tutti scritti al rovescio. L’ordine nome-cognome rimane invariato (da sinistra a destra), ma le lettere che li ricostruiscono vanno lette da destra a sinistra. Eccoli qua:
LLIB HGUORBNED
TINHOJ EKCOL
TSOLO OLLITTAIHC
ERAM IROUFRETLAW ETIHW
GNIKAERB DABAYRA KRATS
LI ONORT ID EDAPSINNAVOIG OGROD
LI OTRESED IED IRATRATNELLE YELPIR
NEILAIKIFAR
LI ER ENOELRELDNAHC GNIB
SDNEIRFADEMORDNA
I IREILAVAC OLLED OCAIDOZASLE
NEZORFRETSIM FLOW
PLUP NOITCIFYOR YTTAB
EDALB RENNURXIRTAEB WODDIK
LLIK LLIBHTEBAZILE TTENNEB
OILGOGRO E OIZIDUIGERPOICNAS AZNAP
NOD ETTOICSIHCALIL
L ACIMA ELAINEGNROGARA
LI ERONGIS ILGED ILLENAOGAITNAS
LI OIHCCEV E LI ERAMOMISOC OCSAVOIP ID ODNOR
LI ENORAB ETNAPMARLOCIM
LI ONIDRAIG IED IZNIF INITNOCOP3C
RATS SRAWYMER
ELLIUOTATAR
IL GIOCO
Dunque, fra questi 23 potete sceglierne due, provando a farli incontrare in un distico in rima – una mini filastrocca di due versi.
Insomma, una nuova disciplina olimpica: il lancio del distico.
Sentitevi liberə di farli interagire come volete, sfruttando magari qualcosa che li riguarda o che li caratterizza nella storia a cui appartengono.
Vi do un unico vincolo per liberare l’immaginazione, cioè il seguente schema da seguire:
Ciao sono + PERSONAGGIO + verso da finire
io sono + PERSONAGGIO + verso da finire
Esempio:
KNUHC
I SEINOOGHAROBED
AREC ANU ATLOV NI ACIREMA
Che rovesciati danno:
Chunk in I Goonies
Deborah in C’era una volta in America
Ed ecco il distico in cui potremmo farli incontrare:
Ciao sono Chunk mangio Baby Ruth
io sono Deborah e danzo in tutù.
Ah, se il nome del personaggio è lungo e non vi torna la metrica della poesia, potete tranquillamente usare solo il suo nome o il suo cognome 😉.
Buon divertimento!
P.S.
Come per la settimana scorsa, se vi va mandatemi i vostri distici: via mail, su Instagram, ma va bene anche nei commenti. Cercherò di raccogliere anche questi in una prossima puntata di Linguetta.
E se avete voglia e tempo di giocare anche con più di un distico, scatenatevi pure!
Mi sa che è tutto, noi ci leggiamo alla prossima (mini) Linguetta!
Se la puntata vi è piaciuta, vi do tre parole: cuore, commento, restack.
Per rendere tutto più intenso, c’è la mail: che quando ne ricevo una, per me è una festa!
Se volete taggarmi sui social, cercate andrjet sia su Instagram sia su Threads.
Ciao Andrea, mi hai fatto subito pensare all'espressione "il mondo alla rovescia": tutto quel filone artistico e letterario in cui si ribaltano completamente i ruoli e le relazioni sociali.
È sempre bello leggerti, oggi ho provato anche ad ascoltarti, per rimanere in tema "cambio prospettiva" :)
Linguetta stupenda come sempre!