Ritorno
Linguetta #194 / L'ultimo albo illustrato della trilogia di Aaron Becker conclude il percorso di chi decide di viaggiare, portando con sé il desiderio di un ritorno al futuro.
Ehilà, eccomi con una nuova Linguetta!
Un viaggio ha una partenza, uno stato di attraversamento e un ritorno al punto di partenza dove tutto era cominciato, come capita quando usciamo per una camminata, una corsa, un giro in bicicletta.
Le parole servono per tornare a casa.
Eppure nel ritorno c’è una specie di significato binario, fisico e mentale:
una marcia che inverte la rotta, ripercorrendo la stessa traccia o disegnando un circuito;
un recedere a uno stato precedente
Il ritorno è una macchina del tempo che ci riporta indietro, ma in una situazione che ci restituisce a un certo posto in maniera diversa: una volta tornatə, abbiamo comunque un altro luogo a cui ritornare ogni volta che lo vogliamo, perché ci siamo portatə dietro un racconto. Come capita in Ritorno di Aaron Becker.
Scritto e illustrato da
Aaron Becker.
Pubblicato da
Feltrinelli Kids nel 2016.
Edizione originale del 2016.
Raccontare è attraversare una porta e provare a vedersi da fuori, come personaggi di una storia che qualche altra persona ha già disegnato per noi.
Essere presenti in quell’altrove sconosciuto dove ogni cosa sfugge.
Soprattutto essere dispostə ad ascoltare, a credere e tentare di capire le cose a cui non avevamo mai dato attenzione.
Ritornare è una questione di fiducia.
E quando stiamo insieme a chi confida in noi, succedono cose che possono sorprenderci come un universo di figure invisibili.
Quello lì è il momento in cui il viaggio ci cambia.
Ritorniamo a casa, lasciando spazio per il prossimo vento.
Come l’onda che ritorna
Se scrivere è sempre riscrivere, anche andare è sempre ritornare: là da dove si era iniziato il viaggio, e dentro a quel viaggio.
Il ritorno è un racconto vitale per essere umani.
E c’è nel tornare il senso di un ‘lavorare al tornio’, derivato dal latino tornius ‘tornio’, quindi una circolarità che comporta allontanamento e riavvicinamento al punto d’origine, con l’aggiunta di quel prefisso ri- che segna la ripetizione continua del viaggio: nel ricordo e nel racconto.
Allora quello che facciamo è un ritorno al futuro, perché lì riscriviamo e ricombiniamo tutte le cose che sono state nel nostro passato.
Lì, ricostruiamo le nostre
1 emotive, 2 spiamo negli 3 tutti quei 4 che hanno 5, a volte nello spazio di un solo 6.L’augurio è quello di un buon ritorno a casa, che dal posto in cui scrivo si dice:
Okaerinasai お帰りなさい
Uno scatto
Giappone, Osaka, Toyosaki.
Mi sa che è tutto, noi ci leggiamo alla prossima Linguetta!
Ritorniamo sempre con il desiderio di raccontare, che in fondo basta usare il 💖, lo stesso cuore che sta qui sotto e che potete pigiare per dirmi se v’è piaciuta la puntata (come i pulsanti di commento e restack). E per rendere tutto più intenso, scrivetemi via mail.
Libri & Cose
Ho scritto L’arcipelago delle isoleombra, illustrato da Marianna Balducci e pubblicato da Sabìr nel 2024.
Leggo al alta voce, conduco laboratori e gruppi di lettura, faccio formazione su albi illustrati e comunicazione.
Grazie Andrea! Il tema del ritorno mi è caro, carissimo. Amo il modo in cui riesci a far scintillare le parole, a danzarci insieme, a costruirci intorno universi di senso che nutrono il cuore e la mente 🩵✨✨✨
riflessioni sempre illuminanti! Grazie di scrivere!