Appunti social
Linguetta #81 / La funzionalità Notes introdotta da Substack è un segno di come i social media possono evolvere, secondo la logica dell'interesse e non dell'algoritmo.

Ehilà, eccomi con una nuova Linguetta!
Quando nell’autunno 2021 ho iniziato a usare Substack avevo intuito (e sperato) che la direzione del suo sviluppo sarebbe stata quella di un ecosistema sociale sempre più integrato, e non soltanto una piattaforma di newsletter.
I fondatori di Substack avevano chiaro in testa fin dall’inizio (2017) il percorso, costituito da cura grafica, semplicità d’uso e funzionalità aggiunte tenendo come perno di tutto chi scrive, autrici e autori delle newsletter.
È il senso della comunità che dà valore alle cose.
E una comunità abita uno spazio, che nel tempo qui dentro è diventato sempre più confortevole; una cura fatta di tante cose, alimentata soprattutto dal sistema di raccomandazioni, dalle menzioni, dalla chat. E ore dal propulsore più social di tutto il resto: le Notes.
Le Notes mi sono sembrate come il NOS per la Dodge di Dominic Toretto in Fast & Furious: portano Substack a diventare una reale alternativa agli altri social media.
Con un’enorme sostanziale differenza: non c’è alcun algoritmo a governare l’esposizione alle notizie.
Perché di fatto Substack è diventato (anche) un buon sistema informativo, in cui autori e autrici curano una propria nicchia di sapere.
Note da prendere
Di fatto Notes è un nuovo spazio che consente di condividere link, foto, audio e citazioni (restack) con tutte le persone che seguono una qualsiasi newsletter, popolando un feed social in ordine cronologico.
Chi ha una newsletter basta che che vada su substack.com/notes o nella scheda Notes dell’app di Substack, e il gioco è fatto.
Le notifiche arrivano solo se siamo dentro all’app o se teniamo aperta la scheda di Substack, anche se — come per gli altri social — il carico cognitivo aumenta, perché ogni volta una notifica richiede la nostra attenzione.
Credo però che sia un’alternativa social virtuosa, perché non c’è un algoritmo a fare da timone ma solo e soltanto la pubblicazione di ogni autore o autrice su Substack.
E c’entra con la lingua, perché è sempre e comunque la parola di chi scrive a guidare la lettura e l’esplorazione delle altre newsletter; è l’interesse a muovere la scoperta, e le relazioni si alimentano all’insegna dei suggerimenti, dei passaparola.
Funziona proprio come con la lingua: apre varchi e connessioni.
Cambio di passo?
Non ho ancora usato Notes, comunque cercherò di farlo con parsimonia, proprio perché attenzione e tempo sono due cose preziose da cedere; però credo sia uno strumento utile a dare consistenza alle relazioni di una comunità, che potrà essere più o meno grande ma di poche cose ha bisogno per funzionare: interesse, condivisione, peso specifico dei contenuti.
Può (e potrà) essere Substack uno dei sistemi con cui uscire un po’ dalle tante bolle che governano i social media? Non lo so, può darsi. Di sicuro è un sistema di contaminazione, che può “tirare dentro” persone, che entrano a fare parte di un nuovo ecosistema social, senza per questo sentirsi obbligate dall’algoritmo a pubblicare qualcosa.
Substack e la funzionalità delle Notes potrebbero davvero essere un modo per cambiare il sistema dei social, proprio perché legate a doppio filo alla parola scritta della newsletter.
È la lingua che consente alle persone di sintonizzarsi, è la lingua con le sue narrazioni che arricchisce, perché a ogni lettura fa capire un pezzettino in più di mondo.
Puntata interlocutoria questa di Linguetta, ma sembrava il momento giusto per riflettere su un cambiamento che potrebbe coinvolgere anche chi ancora non usa né conosce Substack.
E poi ogni tanto mi servono degli spazi di decompressione, perché i pensieri linguistici agiscano meglio e dal groviglio della testa trovino il modo di arrivare ai polpastrelli e alla bocca, come descrive bene l'immagine qui sotto, presa dall’ultima puntata di
a cura di .E dato che dai grovigli può nascere di tutto, chiudo con un sondaggio futuristico su Linguetta, che vorrei trasformare anche in qualcos’altro.
Per ora è ancora vaga l’idea però so che voglio portare dentro cose come albi illustrati, graphic novel, poesia, film di fantascienza. Sempre all’insegna della brevità.
📚 Anima animale
Un consiglio che vale per cinque, perché tanti sono i volumi che compongono la serie LOVE sceneggiata da Frédéric Brrémaud e disegnata da Federico Bertolucci: I dinosauri, Il cane, Il leone, La volpe, La tigre. Si tratta di una sorta di documentario a fumetti in cinque puntate, con la particolarità che le storie sono mute; già, fumetti senza parole che riescono a raccontare le vite di questi animali (e tanti altri) nei loro habitat, senza mai attribuirgli caratteri umani ma semplicemente seguendoli nel loro errare, dentro quadri composti con strabiliante bellezza e trovando in ognuno dei cinque volumi il modo di raccontare un legame d’amore che coesiste con l’implacabile istinto animale alla sopravvivenza.
🎥 Tensioni di libertà
Il primo consiglio è per il seguito di un film che per me batte l’originale. Si tratta di Top Gun: Maverick. Me l’ero perso quando è uscito l’anno scorso al cinema, sono riuscito a recuperarlo. E vedere le evoluzioni di Pete “Maverick” Mitchell lassù insieme a un manipolo di aviatori e aviatrici che hanno un terzo della sua età è stato formidabile. Per la bravura di Tom Cruise, per le scelte registiche sempre in equilibrio, per una sceneggiatura che tiene benissimo in formazione toni da commedia e momenti intensi. Se avete uno Sky Go da sfruttare oppure un abbonamento a Now, lanciatevi.
Sono “rimasto sotto” con Mare fuori, serie tv che racconta le storie di ragazzi e ragazze detenute nell’Istituto penale per minorenni di Napoli (che nella realtà sta sull’isola di Nisida). Sono a metà della seconda stagione e mi sembra che tutto funzioni, soprattutto nella capacità di trasmettere le forme della violenza e le forme dell’amore, il potere inviolabile del codice (d’onore) e la forza di un’educazione che può indirizzare le vite, lo schiantarsi delle speranze e la grandezza dell’amicizia. Si trova su Rai Play, ma le prime due stagioni pure su Netflix.
🗞️ Tris d’assi
Sul Tascabile c’è una bella intervista di Valentina Pigmei al geografo Franco Farinelli sulla capacità della geografia di ripensare il mondo.
Su Domani vi consiglio il pezzo di Luca Ricci che s’intitola Tutta la letteratura è fantastica e che racconta come la realtà sia di per sé fantastica, senza nemmeno saperlo. E che tutte le case sono stregate.
Ultimo consiglio è la puntata Domande scritta da
nella sua newsletter . Si parla delle domande, che sono attivatori di conversazioni, che spesso non sappiamo più fare, che spesso abbiamo paura di fare. Perché ci dimentichiamo di quando, da piccoli, indagavamo e interrogavamo persone e cose senza sosta. E senza domande, come facciamo a sapere chi siamo?Mi sa che è tutto, noi ci leggiamo alla prossima Linguetta!
Usiamo bene gli spazi di conversazione, creando piccole comunità coese. Per farlo la prima cosa che serve è il 💖, lo stesso che sta qui sotto e che potete pigiare per dirmi se v’è piaciuta la puntata.
Per lasciare un commento c’è lo spazio accanto al cuore, ma vi aspetto pure via mail o dentro la chat di Linguetta.
Se volete taggarmi su Instagram, cercatemi come andrjet.
Grazie Andrea, come sempre una Linguetta ricca di stimoli. Riguardo a Notes: oscillo fra la sincera gioia per la nascita di uno strumento che è molto familiare (e che quindi non richiede apprendimento) e civile nel tono della conversazione e il timore che possa degenerare, anche se confido che possa mantenersi distante dalle corruzioni che hanno coinvolto tutte le altre piattaforme. Credo ciò sia (o possa essere) dovuto all'assenza di un algoritmo e quindi da un voluto disinteresse della struttura di Substack a controllare argomenti, temi e discussioni, quindi senza la creazione di bolle e fazioni. Speriamo, e per ora godiamocelo.
ah Notes, la buona vecchia maniera di postare contenuti in ordine cronologico, come sui social degli anni zero! trovo quasi commovente questo spazio di "ritorno alle origini" 🥲