Promettere
Linguetta #167 / La promessa di un messaggio o di un'opera è qualcosa che va mantenuta nel tempo, ricordando sempre di farla brillare per le persone a cui serve.
Ehilà, eccomi con una nuova Linguetta!
Ogni sera, quando andiamo a letto e chiudiamo gli occhi, succede che dissolviamo al nero: proprio come negli stacchi di montaggio, come alla fine di un film, come nell’episodio di una serie che si chiude, e che ricomincia il giorno successivo.
Nella parte inconscia delle nostre vite, è come se lanciassimo dei cliffhanger narrativi, per ricominciare l’indomani.
Ogni giornata è una promessa di vita, come una parola è promessa di azione.
Le parole che usiamo sono continue promesse, cioè intenzioni che scavano nel futuro, ricordandosi di provenire dal latino promĭttĕre, che sta per ‘mandare avanti’.
La promessa è un inizio, un gioco che comincia nell’attesa di quello che succederà. Ed è un gioco di lettere interno a rivelare che nella ‘promessa’ sta nascosta la ‘premessa’.
Allora promettere è anche premettere, una preparazione per un piano da gestire, di cui essere responsabili.
Perché una promessa va mantenuta.
Mantenere, manutenere
Ogni inizio è scintillante, le cose nuove brillano quando vengono inaugurate. Ma è l’arte della manutenzione che le fa splendere davvero.
Dopo avere bene progettato e costruito, serve conservare, ripulire, ricordare, aggiustare, fare e continuare.
È nel continuum che bisogna agire, anche solo con delle semplici parole: e una volta che le abbiamo usate bene per costruire un messaggio chiaro, sincero ed efficace, dobbiamo continuare a manutenerle perché il messaggio non perda nulla della sua bellezza iniziale.
Si tratta sempre di lucidare con costanza, aggiornare, anche rinnovare, mantenendo viva la promessa.
La manutenzione è fiducia che rimane intatta.
Essere sempre autorevoli e credibili significa risuonare con le persone a cui ci rivolgiamo, soprattutto significa avere cura di quelle persone.
Vale per un messaggio di testo, per un audio, per una strada, un edificio, uno spazio urbano, un’aiuola, un mezzo pubblico. Vale per ogni cosa che incrocia bisogni e desideri umani.
Significa mantenere la promessa, estendere l’amore nello spaziotempo.
Allargarne i confini è la cosa che conta di più per essere parte della relazione con le altre persone, a prescindere del mestiere che stiamo facendo.
Punti d’incontro
Parlando di recente con un amico della tonalità del compromesso, ci siamo detti che troppo spesso è la sua accezione negativa ad avere carattere dominante.
Come se il compromesso fosse qualcosa di sporco, una macchia da lavare via, uno scendere a patti rinunciando ai propri ideali.
Eppure il compromesso è un ‘promettere insieme’, è un impegno reciproco a fare, un punto di incontro fra due traiettorie.
E la promessa è il cuore del compromesso.
Significa sbilanciarsi affinché promesse che sembravano correre in direzioni discordanti riescano a trovare un’armonia, una zona di sintesi.
Quello che con una efficace figura “elementare”
riesce a descrivere nell’ultima puntata della sua newsletter :L’ossigeno dà, l’ossigeno toglie; ne abbiamo bisogno per respirare e dunque vivere ma, al tempo stesso, contribuisce attivamente al nostro invecchiamento.
Serve trovare un punto di equilibrio del pensiero.
Ricordandoci che in ogni promessa custodiamo il valore: di un’azione, un prodotto, un servizio, un’informazione. Riuscire a mantenerla è un lavoro di cura, cioè un gesto d’amore.
La lingua di cui disponiamo ce lo insegna a ogni parola.
🖊️ Inversi
Oggi pochi versi che fanno parte del poema Canto alla durata di Peter Handke (traduzione di Hans Kitzmüller).
[…] E io,
affinché da me nascano i momenti della durata
e diano un’espressione al mio volto rigido
e mettano nel mio petto vuoto un cuore,
devo assolutamente esercitare
un anno dopo l’altro
il mio amore. […]
📚 Intuirsi tra buio e luce
Il consiglio è per una delle mie ultime letture del 2024, cioè una graphic novel in due volumi: Deep me e Deep it di Marc-Antoine Mathieu (traduzione di Elisabetta Mongardi), perché scava nel pensiero di sé in una maniera imprevedibile, usando come colori la totale assenza di luce e la sua pervasiva presenza. Vi lascio come guida i due esergo:
“Il pensiero è una delle forme della materia”
“Se noi sapessimo che non esisteva nulla prima di noi, scopriremmo il nostro vero rapporto con l’universo” – Ambrose Bierce (scrittore umano)
🎥 Prigioni nascoste
È ora in sala e sono andato a vederlo senza saperne nulla, nemmeno che fosse tratto dal libro Piccole cose da nulla di Claire Keegan. S’intitola Piccole cose come queste e l’ha girato con grande maestria Tim Mielans, contando sull’espressione del viso di Cillian Murphy, che riesce a raccontare pronunciando pochissime battute: il suo viso ravvicinato, di lato, spezzato, illuminato o in penombra dice tutto. Ed è nei gesti e nei respiri del suo corpo che spiamo l’intollerabile, cioè il potere imperante della chiesa cattolica irlandese e le meschinità (reali) che hanno distrutto migliaia di giovani vite.
🎧 Scegliere le parole
Per chi vuole fare un ripasso o per chi vuole cominciare a riflettere sul senso delle azioni costruite dalle parole, il consiglio è per le tre puntate del podcast Voce plurale prodotto da Chora Media. Vi linko l’episodio Signorine e Signori con ospite l’esperta di comunicazione accessibile e inclusiva
.✉️ Un mattone alla volta
Una delle prime newsletter che iniziai a seguire qui su Substack è afilorefe di
, che mi piace un sacco leggere per la capacità di condensare il pensiero letterario in poche parole. Allora vi suggerisco una cosa che è una promessa, con cui prova a parlare di educazione, scuola e cittadinanza attiva. Si chiama .Mi sa che è tutto, noi ci leggiamo alla prossima Linguetta!
Cerchiamo di mantenere le promesse, allargandone i confini nel tempo e usando sempre il 💖, lo stesso cuore che sta qui sotto e che potete pigiare per dirmi se v’è piaciuta la puntata.
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Che bello leggerti ma soprattutto ascoltarti, Andrea. Te l'hanno detto che hai una voce bellissima e gentile?
Caro Andrea,
che sorpresa arrivare in fondo alla puntata e trovare uno spazio (con il titolo grande, per giunta!) dedicato ai miei progetti 💛
Proprio oggi uscirà la prima puntata di "Mattone" (coincidenze? Io non credo.), e devo dire che con le tue parole hai contribuito ad alimentare la mia ansia da prestazione (😅), e - cosa ancor più importante e ancor più vera - hai acceso qualcosa che aveva proprio bisogno di prendere fuoco.
Spesso in questo mondo virtuale a me manca la costanza.
Guardare a "Mattone", attraverso i tuoi occhi, come a una promessa, mi fa sentire responsabile e felice.
Grazie. Per il pensiero, e per la tua "Linguetta" che - non passo mai abbastanza dai commenti per dirtelo e ripetertelo - per me è sempre qualcosa di eccezionalmente stimolante.