Annunci
Linguetta #208 / Dentro gli ambienti (fisici o digitali) in cui ci muoviamo, ci sono annunci di ogni tipo che creano nuove situazioni, portano promesse, producono cambiamenti.

Ehilà, eccomi con una nuova Linguetta!
Ogni giorno, sia che ci muoviamo all’esterno sia che stiamo dentro le nostre case, capita che finiamo con le orecchie o gli occhi dentro un annuncio, cioè in una comunicazione o una notizia. O come dice il dizionario Treccani:
Più comunemente, le parole o lo scritto con cui si annuncia qualche cosa.
Ecco, l’annuncio ha sempre a che fare con qualcosa che diciamo a parole (anche se può essere supportato dalle immagini).
L’annuncio è una specie di sospensione, nella lingua.
E se ad esempio pensiamo agli spettacoli teatrali, non sono forse annunci quei momenti in cui un personaggio fa da prologo alla storia o la punteggia di messaggi rivolti direttamente al pubblico seduto lì davanti?
Uno, cento, mille annunci
Ogni atto comunicativo traduce un’intenzione linguistica in un annuncio al mondo, ci proietta nelle relazioni con le altre persone insieme a quello che abbiamo da dire, da annunciare.
E a pensarci bene ci sono un sacco di situazioni in cui il verbo ‘annunciare’ ritorna, nelle nostre vite:
negli annunci pubblicitari alla televisione
nelle bacheche funebri in giro per paesi e città
dagli altoparlanti di una stazione ferroviaria o di un aeroporto
nella voce di chi si annuncia al citofono
nelle partecipazioni di un matrimonio
nei documenti che dicono chi è stato ammessə a un esame/prova/colloquio
nella selezione finale di un premio
Annunciare significa rendere noto, fare conoscere qualcosa di una certa importanza.
Non a caso la formula usata al termine di un conclave per l’elezione di un nuovo papa è Nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam (Vi annuncio una grande gioia: abbiamo un papa).
Gli annunci pervadono le situazioni: si annunciano cantanti che parteciperanno a Sanremo, i film in concorso al festival di Venezia, i libri selezionati per un riconoscimento, si annuncia l’ingresso di una band musicale, si annunciano le persone che partecipano a una conferenza, si annunciano le fermate di una metropolitana, i ritardi di un treno, le uscite di sicurezza su un aereo.
Si annunciano aggiornamenti di un software, lanci di un prodotto sui social, un periodo di sconti in un negozio, si annunciano nuove leggi, dichiarazioni ufficiali di un’azienda, cambi di orario, nuovi eventi.
Gli annunci sono delle anticipazioni, delle promesse.
Dentro alla parola ‘annuncio’ si nasconde il futuro di qualcosa che diventerà presente, qualcosa che presuppone un cambiamento.
Chi annuncia è una specie di messaggero, che porta novità lì dove fino a un attimo prima c’era uno stato di equilibrio.
Dire le cose
Quando parlo con alcuni dei miei nipoti, spesso mi dicono: “Zio, posso farti una domanda?” E io rispondo: “Certo, dimmi”.
La richiesta e la disposizione ad ascoltare sono le premesse all’annuncio, alla frase che muterà una situazione. In quel momento lì si concentra la nostra attenzione, ed è un po’ come quando nel leggere ad alta voce un albo illustrato si crea un momento di silenzio nella storia.
Quell’attimo di sospensione senza parole racchiude il senso della storia, porta tutte le energie di chi è presente dentro la storia, diventa la storia.
Allora l’annuncio è uno svelamento.
Perciò, concludo questa puntata di Linguetta con un annuncio: questo qui sotto.

Cioè che da sabato 13 dicembre farò anche il libraio, in una nuova libreria che aprirà in centro a Brescia, e che si chiamerà Caleidoscopio. Sarò lì insieme ad altre cinque persone per costruire una cosa che tiene insieme bambinə, ragazzə, adultə.
Un po’ come i tanti pezzi colorati di quel cannocchiale magico che moltiplica le strutture di vetro che lo compongono.
Insomma, a dicembre mi troverete lì tutti i giorni, perciò il secondo annuncio è che Linguetta per il prossimo mese è probabile che salti qualche appuntamento oppure che esca in forma ridotta.
Le cose cambiano, ma le persone rimangono. E io sarò comunque sempre qui: per leggere, e per scrivere. Grazie a voi di esserci.
🖊️ Inversi
Oggi pochi versi dalla raccolta Tutte le poesie di Giorgio Caproni, capace di annunciare cose anche nello spazio di due brevissimi versi.
Povere mie parole.
Stracci, o frecce di sole?…
📚 L’amore succede
Il consiglio è per l’albo illustrato Un giorno, senza un perché, scritto da Davide Calì e illustrato da Monica Barengo. Perché il senso delle cose sta sempre nelle persone che possiamo incontrare, a volte senza che nemmeno vengano annunciate.
🎥 Da lassù chissà perché
Vince Gilligan ci ha regalato Breaking Bad, e poi Better Call Saul, ma è la fantascienza che lo appassiona da sempre (c’è lui come sceneggiatore di molti episodi di X-Files). Allora, non è un caso che ora abbia creato una serie fantascientifica che riesce a spiazzarci e che non si può prevedere dove ci porterà. Mi sta piacendo moltissimo: s’intitola Plur1bus, e sta su Apple Tv.
🎧 Iniziare dalla fine
Cara è la fine è arrivato alla terza stagione, ed è una gioia essere ancora parte del coro di voci di questo podcast collettivo immaginato e progettato da Rocco Rossitto, che riesce sempre a far parlare i libri, annunciandoli a partire dalla loro fine. Qui sotto c’è l’episodio in cui leggo la mia fine.
Vi lascio anche i link alle storie che avevo scelto per il vol. 2 e il vol. 1 del podcast.
Mi sa che è tutto, noi ci leggiamo alla prossima Linguetta!
Annunciamo cose che fanno bene, che in fondo basta usare il 💖, lo stesso cuore che sta qui sotto e che potete pigiare per dirmi se v’è piaciuta la puntata (così come i pulsanti di commento e restack).
Per rendere tutto più intenso e personale, potete scrivermi all’indirizzo alesci.andrea.m@gmail.com.
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Libri e dintorni
L’ultimo libro che ho scritto è L’arcipelago delle isoleombra (Sabìr, 2024, illustrazioni di Marianna Balducci).
Se volete invitarmi da qualche parte a raccontare di isole, mari, lingua, oppure per leggere ad alta voce, scrivetemi o mandatemi un corvo 😜.












Ma dai, grande Andrea! Congratulazioni!
Congratulazioni per questo debutto! 🎉🎉🎉