6 Commenti
giu 10Messo Mi piace da Andrea M. Alesci

Ho conservato questo numero da leggere in un momento di calma, Andrea, e ho fatto bene! Mi capitava, da editor, di notare che in alcuni casi l'uso maggiore di avverbi in -mente è in qualche modo un connotato regionale, più frequente dalla Campania in giù, nella mia esperienza. Se ci leggesse qualche esperto o esperta di linguistica che potesse chiarirmi questa impressione sarebbe bellissimo :) A te grazie, come sempre

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È vero, sarebbe bello capire che influenza hanno i regionalismi nell'uso più o meno frequente di questi avverbi, soprattutto se c'è una zona di affinità proprio dalla Campania in giù.

Grazie per questa stimolante riflessione, Letizia! Speriamo ci sia qualche linguista che ci legga 🙂.

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giu 13Messo Mi piace da Andrea M. Alesci

Che fatica abbandonare avverbi, aggettivi e subordinate infinite. Dopaminici per la facilità di abuso ma poco serotoninici per chi legge.

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Vero, faticoso ma poi tutto scorre più limpido. Bella questa immagine coi neurotrasmettitori!

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giu 11Messo Mi piace da Andrea M. Alesci

È bello tutto, questo episodio, ma non ho potuto fare a meno di soffermarmi tanto sulla frase di Rebecca Solnit che hai riportato. Grazie 💙

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Rebecca Solnit trova sempre le parole giuste: infatti, quando compare un suo pezzo su Internazionale è la prima cosa che leggo. Trovarla nel libro che cito è stato bello.

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